Pronti?
È questa: le persone, GUARDATELE.
Dice, ma è ovvio che le guardo.
Non è vero.
Pensate un attimo a quante volte avete ricevuto regali totalmente scollegati dai vostri gusti, anche da persone che vi frequentano spesso e che dovrebbero conoscervi bene.
Per esempio, se mi metto solo orecchini chandelier o cerchi del diametro di uno hula hoop, perché, di grazia, mi regali un paio di capocchie di spillo? Non pensi che se mi fossero piaciuti gli orecchini piccoli magari me ne avresti visto un paio indosso ogni tanto, eh?
Se invece non porto nessun gioiello, mai, nemmeno la catenina del battesimo, cosa mi regali a fare uno di quei gingilli che si tengono sul comodino e si addobbano di collane&anelli&orecchini quando ci si tolgono di dosso?
Perché, se ho una casa ultramoderna, tutta spigoli, acciaio e vetro, mi regali (pagandola sicuramente uno stonfo) la zuppiera Vecchio Ginori che da quel momento vivrà al buio nel pensile più inaccessibile della mia cucina?
Se l'unica volta che mi hai visto fare una sudata è stato quando avevo l'influenza e ho preso l'aspirina, sarà un'idea felice quella di regalarmi un paio di scarpe da jogging?
(chissà se indovinate quali dei casi appena descritti sono capitati a me)
Sono più che sicura che anche voi avete qualche regalo infelice, fatto o ricevuto (nel secondo caso, sentitevi pure liberi di
Ecco, allora datemi retta e guardate il destinatario del regalo con attenzione: magari non ci azzeccate lo stesso perché regalate un doppione, ma almeno vorrà dire che eravate sintonizzati sui suoi gusti, invece che sui vostri come spesso succede.
Dai, non è difficile: persino il Perlino, nella scapataggine dei suoi diciassette anni, il Natale scorso mi ha regalato l'ultimo libro di Grisham e non l'opera omnia di Asimov, per dire.